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Giovan Giuseppe Cervera
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Figurative, sonore, visive

Figurative, sonore, visive

28 marzo 2010

26-27/03/2010 - "Bangalore offre tante occasioni di vita mondana e per tutti i gusti", dice la guida Lonely Planet. Per tutti, sí, purché provvisti di auto con autista. I trasporti pubblici infatti sono cosí composti. Autobus celesti: affollatissimi e frequentati solo da membri di caste inferiori, e perciò impuri. Autobus rossi (Volvo): ben frequentati, economicissimi per noi occidentali, con aria condizionata, sono ottimi per il trasporto diurno, molto meno per quello notturno dal momento che coprono zone centrali o periferiche piene di uffici ma non zone con locali pub ristoranti bar cinema. Autorisciò: i taxi-apecar d’annata, gialli verdi e neri sono freschi e divertenti ma difficilmente si riesce a fare piú di 5km, perché gli autisti non conoscono le strade e soprattutto perché dopo 5km a bordo di quei cosi, cominciano a girarti le balle, anche in senso metaforico. Metro: iniziata circa 10 anni fa, ogni anno si prevede che sarà completata l’anno dopo; diverge. Treni e autobus per località vicine e lontane: occorre prenotarli una settimana prima; questa settimana, per via delle elezioni regionali, due settimane prima.

Nell’impossibilità di dare atto al piano di fuga fine-settimanale da Bangalore, accetto di restarci ancora una volta, intenzionato però a spassarmela.

Venerdí 26 ore 20, anteprima della mostra "Unbounded Bonding: nuove prospettive rurali" del maestro indiano Nitin Nangare, presso la Gallery G a Whitefield, Bangalore. Oho, la galleria G è molto ben frequentata: uomini d’affari in "lungie" e donne fascinose sorridenti e attempate, in ampi "sari" ripiegati e plissettati con maestria, si salutano rispettosamente simulando un mezzo abbraccio, proprio mezzo, rigorosamente con un braccio solo. Io, invece, in polo Ralph Lauren blu, pantaloncini in tinta e Nero Giardini ai piedi, non saluto proprio nessuno. I quadri di Nitin non mi sembrano male, quasi quasi ne compro uno, quello rosso. Faccio per chiedere il prezzo a Roohani, direttrice delle vendite, e mentre sono lí che converto in euro, un’americana del Texas, seguita dal marito milionario accompagnato a sua volta dal cameriere versa-whiskey, decide che è suo anche quello, dopo gli altri 10. Vabbè poco male, "Roo" voleva 5000 euro. Al piacere di stare alla mostra si unisce in fretta quello degli stuzzichini e drink gratuiti: gamberi infilati da spiedini,asparagi impastellati, crocchè di granchio, frittelle con verdure miste tritate; il tutto annaffiato da cosmopolitan, mohito, negroni e champagne. La serata finisce in bellezza con il concerto di Willí, il vincitore di non so quale premio MTV. Mi sembra un bambino un po’ cresciuto accompagnato da altri musicisti bambini un po’ cresciuti. Sono bravi, fanno musica Sufi, che ricordavo essere pakistana.

Sabato 27, la giornata inizia molto tardi e molto lentamente, con obbligo di colazione italiana al Latitude. Piscina, palestra, un salto in ufficio dove gli scagnozzi indiani sono al lavoro intenti a "recuperare" e poi cinema. Sembra facile: bisogna ordinare i biglietti almeno tre ore prima, poi prenotare l’auto, e muoversi considerando almeno un’ora di traffico. I cinema di Bangalore esistono solo all’interno di grossi centri commerciali a 7-8 piani: oltre al vasto numero di negozi e supermarket, il centro commerciale offre i ristoranti piú vantaggiosi per le famiglie, le sale giochi e le "case de paura" di cui gli indiani vanno matti. Io ho prenotato all’Inox Cinema di Garuta Mall, Magrath Road. 6 sale cinematografiche enormi in cui proiettano ciclicamente successi hollywoodiani e bollywoodiani, per tutto il giorno e tutti i giorni. Il film che vedo stasera è Love Sex Aur Dhokha, in Hindi, senza sottotitoli: si tratta di produzione bollywoodiana commerciale ma è anche cinema altamente "sperimentale" secondo il critico del "Times of India", Nikhat Kazmi, una sorta di "mereghetti de noartri". Il regista, Dibakar Banerjee, vorrebbe educare il suo pubblico a un cinema piú maturo, parlando esplicitamente di sesso e rapporti di coppia emancipati, cercando di superare insomma la lezione inculcata dall’induismo. E vorrebbe farlo con un linguaggio "giovane" (telecamera a mano, come a suo tempo "Sesso bugie e videotape" di Soderbergh). Ma non passano 15 minuti che sullo schermo arriva il classico stacchetto bollywoodiano, allegro ridicolo e completamente slegato dalla trama: bisogna pur campare, il regista lo sa e accontenta il suo pubblico che va in trance per tutto il tempo, accompagnando il ritmo con le mani e urlando e ridendo come alcuni italiani ai film dei Vanzina. Dopo un po’ arriva una timida "scena di sesso". Si vede una ragazza che si sbottona la camicetta, di spalle, nient’altro: basta questo per far scattare l’effetto domino di risolini isterici e fintamente imbarazzati delle ragazze da una parte, e gemiti non proprio gentili dei ragazzi dall’altra. Per questa scena il film è vietato ai minori di 18 anni.

Sí sono solo 220 rupíe, ma non so, mi farebbe tanto piacere riaverle indietro.

L’autista aspetta addormentato chiuso in macchina nel garage del centro commerciale. Giusto tre o quattro telefonate e riesco a riesumarlo dal sonno profondo che poi passa a me e io a voi.

Galleria fotografica

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Nitin Nangare, Unbounded Bonding, #1

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Commenti
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  • 29 marzo 2010 - 14:21 | Jennifer Gianna Oh'Jenny ha scritto: «Fascinating. La potenza con cui l'autore riesce a trasmetterci nel modo più fedele la profonda sonnolenza che avvolge la sua giornata, e come nel travaso neanche una goccia di tale torpore vada persa, meriterebbe più di un premio, e sicuramente il plauso delle nostre amate lettrici (Jennifer Gianna S'Hamara)»
  • 30 marzo 2010 - 04:12 | Vijayalakshmi ha scritto: «Giovan Giuseppe, forse e' un.. non mi viene la parola, ma forse puo' essere un privilegio essere stranieri (non in italia ovviamente). Un abbraccio forte»
  • 31 marzo 2010 - 11:31 | woodie ha scritto: «miiiiiiiitico! e anche un po' inquietante... ho quasi paura di incontrarti (casualmente, ovvio) al tuo ritorno: ho assistito senza lasciarmi particolarmente impressionare alle tue trasformazioni (una sorta di evoluzione darwiniana senza una precisa direzione e con tempi molto accelerati), ma a questo punto, un po' di preoccupazione ce l'ho! COME CAZZO FAI AD ASCOLTARE ROBA DEL GENERE!!!»
  • 31 marzo 2010 - 17:42 | Raffaele o' francese ha scritto: «Fortissimo il concerto!!! Ho l'impressione che sei sempre più integrato nella cultura indiana.... credo che avrai difficoltà al rientro!!»